Un piccolo “grande” libro al crocevia tra diritto e letteratura italiana, scritto dall’illustre giurista Antonio Palazzo
“Genitorialità pirandelliana” (Ali&no editrice, 74 pagine, euro 10) è il titolo dell’ultima originale opera del Prof. Avv. Antonio Palazzo, accademico siciliano, naturalizzato perugino. Cavaliere di grazia magistrale in obbedienza al Sovrano militare ordine di Malta, Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica italiana, autore fecondo e brillante di numerosissime pubblicazioni scientifiche prestigiose (a titolo esemplificativo si ricordano le seguenti monografie: “Istituti alternativi al testamento”, in Trattato di diritto civile a cura del Consiglio nazionale del notariato, diretto da Pietro Perlingieri, Napoli, 2003 e “La Filiazione”, in Trattato di diritto civile e commerciale diretto da Cicu, Messineo, Mengoni e continuato da Schlesinger, Milano, 2007), il professore ha insegnato Istituzioni di diritto privato e Diritto civile presso le Università di Palermo e Perugia ed attualmente presiede la sezione umbra dell’Accademia dei Giusprivatisti Europei.
Il lavoro affronta il tema della dinamica genitoriale nell’ambito della drammaturgia pirandelliana.
Per la cronaca, non tutti sono a conoscenza del fatto che il nonno materno del professore, famoso notaio ed amministratore locale palermitano, era amico personale di Luigi Pirandello. Questo aneddoto rivela, quindi, un sottile filo conduttore che lega indirettamente il nostro autore con il grande scrittore agrigentino, premio Nobel per la letteratura nel 1934.
A ben vedere, proprio due anni dopo la morte di Pirandello (1936), iniziarono i lavori per la riforma del codice civile, nel corso dei quali venne approvato un principio che consentiva all’ascendente di chiedere la legittimazione del discendente.
Nei circa quaranta drammi pirandelliani, sommati a vari romanzi e novelle, viene spesso affrontato il problema della genitorialità, considerata nei suoi aspetti sociali ed antropologici, che il professor Palazzo ricollega a tematiche di diritto passate ed attuali. Egli propone una casistica sequenziale di brani scelti, in cui si intrecciano circostanze affettive e giuridiche. Si tratta perlopiù di situazioni complesse, legate alla crisi dei rapporti familiari, all’alienazione dalle relazioni umane ed alle molteplici manifestazioni della pazzia.
Nell’auspicio di aver sollecitato la curiosità degli appassionati lettori, ci sia consentito concludere con la seguente citazione, tratta dal libro in oggetto: “L’evoluzione del costume esige quella del diritto familiare, ma non avverrà sempre che gli interessati ricorrano al diritto per regolare i loro rapporti, dominati dai sentimenti che rimangono all’interno del cuore umano”.
Comments: no replies